Inserita in Politica il 10/02/2017
da Direttore
GREEN ECONOMY, NASCE IN SICILIA LA JOINT CHE SVILUPPA LA TECNOLOGIA NASA
GREEN ECONOMY, NASCE LA JOINT CHE SVILUPPA LA TECNOLOGIA NASA E LANCIA DUE PROGETTI PILOTA TRA SICILIA, TUNISIA E ALGERIA PIANI PER 150 ASSUNZIONI, GLI IMPIANTI A “COSTO QUASI ZERO” LA RIVOLUZIONE DEL FOTOVOLTAICO E I PAES PER IL FUTURO DEI COMUNI.
Porterà un po’ di Nasa in Sicilia. Ma anche in Algeria e Tunisia. Meglio: punta alla green economy attraverso la tecnologia a Stelle e strisce della Solergy Inc, che sviluppa materiali in uso nel centro di ricerche aerospaziali. In Sicilia mette al centro i Paes, i Piani di sostenibilità ambientale ed efficienza energetica dei Comuni: 800 euro d’investimento medio per abitante e il 20% in meno di emissioni di Co2. Da qui a un anno programma, tra la Sicilia e i due paesi del Maghreb, l’assunzione di centocinquanta unità tra ingegneri (32), amministrativi (cinque), sei addetti al call center aziendale e impiegati con varie mansioni. È una joint venture e si chiama Arca Servizi Energetici. Per la precisione, vedrà la luce tra qualche giorno per iniziativa della siciliana Arca Energia e opererà in tandem con la modenese Energynet Esco. Sarà una start up innovativa e avrà sede ad Alcamo, nella storica Villa Luisa. Ha scelto Castelvetrano, nel cuore della Sicilia occidentale, per annunciarsi domattina (nell’Auditorium Ninni Fiore dell’ex convento degli Agostiniani) alla presenza, tra gli altri, di Antonello Pezzini, membro della European economic e social committee Cop21, e di due dirigenti generali della Regione: Alessandro Ferrara (Attività produttive) e Domenico Armenio (Energia). Sarà una società Esco, secondo le direttive Ue. In breve, "una società di servizi integrati per il risparmio energetico - spiega Giovanni Alesi, amministratore di Arca Energia – che, con la formula del partneriato pubblico-privato, applicherà il project financing fornendo prestazioni quasi a costo zero per i committenti". Un obiettivo possibile, con le parole di Giuseppe Miceli, ingegnere e responsabile tecnico del progetto, “grazie all’efficienza energetica di microchip che sviluppano la tecnologia in uso a Houston”. In particolare, “generando il 40% in più di energia elettrica per watt rispetto al pannello solare tradizionale e abbattendo così il costo dell’energia”. Il sistema è definito “a concentrazione su celle a multigiunzione”, informa l’ingegnere, e ha consentito l’anno scorso a Solergy Italia, controllata del gruppo americano, di ottenere il premio Sviluppo Sostenibile 2015, con medaglia del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. La ragione, si legge in una nota Solergy-Arca, è che sono ora possibili, per la prima volta al mondo, “impianti fotovoltaici con una vita utile minima di oltre 40 anni contro i 20-25 della tecnologia esistente”. Strutture capaci di “aumentare la potenza nel tempo piuttosto che degradarsi”; generare “fino a tre volte l’energia elettrica di un impianto fotovoltaico tradizionale” e “cogenerare calore senza alcun costo aggiuntivo”. Per di più, aggiunge Miceli, “questi impianti hanno zero costi di smaltimento rispetto al fotovoltaico convenzionale”. È di questo che domattina si parlerà, durante il meeting a Castelvetrano. Ed è questa tecnologia, che la società stima generi un volume d’affari che a regime supererà i~trentacinque milioni di euro, che nei giorni scorsi~è stata al centro~di colloqui tra i vertici di Arca e i numeri uno di Steg Energies Renouvelables, a Tunisi, e Renewable Energy Committee, ad Algeri. Nell’un caso e nell’altro, sul tavolo, la realizzazione di progetti pilota, nel solco di Cop21 e Cop22, gli accordi di Parigi 2015 e Marrakech 2016 sulla riduzione dei gas serra e la limitazione del surriscaldamento del pianeta. Nella capitale della Tunisia, l’incontro con Manuel Akremi, direttore finanziario di Steg, ha riguardato l’investimento di 22 milioni di euro di fondi internazionali messi a disposizione in forza del protocollo di Kyoto, per un impianto di 10 Mgw. Dalla discussione in Algeria col presidente della commissione governativa competente, Mourad Louadah, dovrebbe venir fuori una società mista italo-algerina per produrre con tecnologia Solergy, nel prossimo futuro, impianti ad alta efficienza energetica da fonti rinnovabili, che faranno leva su risorse nazionali e internazionali. Al convegno, che si aprirà alle 9,30 con il saluto del sindaco di Castelvetrano Felice Errante, interverranno anche: Davide Guida, amministratore Enquadro e chief manager Wedo; Saverio Magni, responsabile Energynet e Vincenzo Diodato, responsabile commerciale per l’area mediterranea, di Solergy Italia.
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