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Inserita in Tempo libero il 29/07/2016 da REDAZIONE REGIONALE

TRESSETTE: SCOPRI LE VARIANTI DI QUESTO DIVERTENTE GIOCO

TRESSETTE:

Il tressette è considerato da molti come uno dei giochi di carte più complessi e difficili da apprendere. La ragione di questa diffidenza generale nei confronti del tressette è da ricercarsi prevalentemente nell´apparente difficoltà del suo regolamento che può generare un po´ di confusione iniziale. Ma è del tutto normale provare quel senso di incapacità iniziale, specialmente per una persona a digiuno di giochi di carte.

È un errore considerare il tressette come un gioco per sole menti brillanti, poiché chiunque può avvicinarsi a questo gioco e acquisire le strategie mentali necessarie per vincere.

Ma cosa sappiamo concretamente sulle origini del tressette? 

In realtà, quella del tressette è una storia ancora oggi avvolta nella nebbia: c´è chi crede sia nato in Spagna e chi sostiene sia originario della città italiana di Napoli. 

Tra le testimonianze raccolte nell´arco della storia troviamo il documento “Prammatica” emanato dal Viceré di Napoli del 1631, contenente delle descrizioni di questo gioco. Ma il tressette fu descritto anche nel testo di una canzone molto antica, risalente al 1650 circa: la canzone Michelemmà racconta di come i turchi giocassero a tressette già allora.

Altre testimonianze provengono dal Codice di Chitarrella, una raccolta che descrive le regole di alcuni giochi di carte tra cui anche il tressette. I testi sono stati scritti in latino e attribuiti ad un certo Signor Chitarrella di cui però non sappiamo molto. 

Tra le varie storie che raccontano le probabili origini del tressette vi è anche la leggenda che attribuisce la nascita di questo gioco ad un gruppo di quattro muti: questi avrebbero inventato il tressette, ovvero un gioco di carte in cui i gesti potevano rimpiazzare tranquillamente le parole. 

Anche l´origine del nome è abbastanza controversa; occorre infatti specificare che alcuni aspetti del tressette variano in base alla regione in cui viene giocato: in alcune versioni di questo gioco, 3 sette hanno un valore di 3 punti, mentre in altre si credeva che il Tre, ovvero la carta più alta, avesse lo stesso valore del Sette e da lì sarebbe nato “il Tre è il Sette”. 

In realtà, per comprendere il vero potenziale del tressette, basta avvicinarsi gradualmente alle regole del gioco e praticarlo con costanza fino a padroneggiare sia i ragionamenti che i regolamenti. In questo articolo cercheremo di fare una panoramica generale sulle varianti del tressette, ovvero sulle varie declinazioni che hanno reso questo gioco popolare in ogni regione italiana. 


Le varianti del Tressette


Il tressette nasce come un gioco per 2, 4, o 8 persone. La variante maggiormente praticata è quella a 4 giocatori divisi in due squadre da 2. Per giocare si utilizza un mazzo da 40 carte piacentine, napoletane, ma anche bergamasche o siciliane. Nel tressette tradizionale, ogni giocatore punta ad ottenere più punti possibile, sia dal mazzo sia con le napoli e i bongiochi. 


Tressette a perdere


Esiste poi una versione molto particolare del tressette nella quale l´obiettivo principale non è vincere, bensì perdere. Si chiama proprio “Tressette a perdere”, ma è conosciuto anche con il nome di “Traversone”, o “Rovescino” ed è identico al tradizionale Tressette ma con un´eccezione: lo scopo del gioco è accumulare punti a perdere. Questa variante si può giocare in quattro, cinque oppure in otto giocatori. 


Tressette in due giocatori


Il tressette in due si gioca sempre con una distribuzione iniziale di 10 carte a giocatore e con un mazzo di 20 carte coperte poste al centro del tavolo. Il giocatore che conquista la mano ha diritto a prendere la prima carta del mazzo, che dovrà subito mostrare al suo rivale prima di sistemarla tra le proprie carte. Quando arriverà il suo turno, anche l´altro giocatore farà lo stesso. Il gioco continua con questa dinamica fino al termine delle mani. 


Il Tressette con la chiamata al Tre (o la chiamata del Tre)


Il Tressette a chiamata del tre si gioca seguendo le classiche regole del tressette ma con le squadre composte appunto “a chiamata”: in questo caso, il giocatore che è di mano deve chiamare una carta di valore Tre di un seme qualsiasi purché non sia in suo possesso. A questo punto, il giocatore che possiede tale carta diventa in automatico il suo compagno di squadra.


Il Tressette col morto


Questa variante del Tressette si gioca in tre: il “morto” rappresenta infatti il compagno assente del mazziere, ovvero di colui che distribuisce le carte. Al morto vengono distribuite le 10 carte canoniche, che vengono posizionate sul tavolo scoperte per permettere al mazziere di giocarle al turno del morto. 


 

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