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Inserita in Cronaca il 10/06/2016
da REDAZIONE REGIONALE
MISSIONE MOZIA:UN PROGETTO SOCIALE PER LA CAMPAGNA DI SCAVI
Il Comune collaborerà con l´Università di Palermo e il Consorzio Solidalia
Avviata la nuova campagna di scavi sull´isola di Mozia, nella Laguna dello Stagnone di Marsala. La “missione archeologica” dell’Università di Palermo, con la guida del prof. Gioacchino Falsone, è già a lavoro nell’isola di San Pantaleo - nel cuore della Riserva naturale - collaborato da giovani ricercatori e universitari. In questa XIII campagna, al gruppo di lavoro si aggiungeranno anche alcuni migranti del centro Sprar di contrada Perino, dove sono ospitati immigrati e rifugiati politici. “Abbiamo accolto con interesse la richiesta dell´Ateneo palermitano che - sottolinea il sindaco Alberto Di Girolamo - di fatto consente ai giovani di colore di vivere un´esperienza formativa di notevole livello”. Da qui l´atto deliberativo proposto dall´assessore Clara Ruggieri, con il quale si approva il Protocollo d´Intesa per un progetto di integrazione sociale cui collabora – oltre al Comune di Marsala e all´Università di Palermo – anche il Consorzio “Solidalia”, gestore del centro di Perino. “Abbiamo ricevuto i migranti a Palazzo Municipale e li ho visti molto motivati, interessati a svolgere i loro lavoro nei cantieri di scavo, sottolinea l´assessore Ruggieri. Ringrazio il prof. Falsone per la sua sensibilità, e sono certa che i profughi coglieranno l´opportunità di arricchire le proprie conoscenze”. La campagna avrà la durata di circa 7 settimane (fino al prossimo mese di luglio) ed avrà il supporto del Comune nell´attività di divulgazione dei risultati raggiunti, nonché quello del Consorzio “Solidalia” per la realizzazione degli aspetti sociali del progetto, sia con riferimento alle candidature dei volontari che all´attività di mediazione culturale. L´odierna campagna di scavi - come evidenzia il prof. Gioacchino Falsone - prosegue un lavoro di ricerca iniziato a Mozia nel 1977 e che raggiunse lusinghieri risultati, tra i quali la scoperta del “Giovanetto”. Le indagini, sospese alla metà degli anni ‘90, sono state riprese di recente dall´Università di Palermo che ha già effettuato tre campagne (anni 2013-15) con risultati soddisfacenti. Anche in questo nuovo ciclo di scavi, archeologi e ricercatori offrono la loro opera professionale senza alcuna remunerazione. A questi, è pure aggregata un’equipe dell’Università di Tubinga (Germania), che condurrà una prospezione geofisica nell’area adiacente agli scavi.
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