Inserita in Nera il 25/05/2016
da REDAZIONE REGIONALE
ALESSANDRIA: AGGUATO AD IMPRENDITORE IN STILE MAFIOSO, DUE ARRESTI DEI CARABINIERI PER TENTATO OMICIDIO
I Carabinieri del Comando Provinciale di Alessandria, unitamente ai militari del Comando Provinciale di Trapani, hanno dato esecuzione, presso il capoluogo siciliano, ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP piemontese nei confronti di SORRENTINO Vito, trentanovenne già noto alle FF.OO., ritenuto responsabile, in concorso con GIACOBBE Vittorio Ippolito, calabrese ventottenne, bloccato nell’immediatezza dei fatti, dell’aggressione in danno di un noto imprenditore edile alessandrino che, nella prima serata del 9 maggio u.s., veniva fatto oggetto di nr.4 colpi di pistola di grosso calibro ad opera di un “commando” di due giovani a bordo di motocicletta. La vittima dell’agguato, alle ore 19.35 circa, in Spinetta Marengo(AL), terminata la giornata lavorativa era sulla via di casa, quando la sua BMW X6 veniva affiancata nel traffico da una moto di potente cilindrata, di colore bianco e rosso, con a bordo due soggetti travisati da casco, uno dei quali, il passeggero, esplodeva in rapida successione quattro colpi d’arma da fuoco (verosimilmente, una 357 Magnum), contro la fiancata laterale sinistra dell’autovettura, lasciando miracolosamente illeso il conducente, invertendo poi la marcia e dandosi alla fuga: tuttavia, il manto stradale reso viscido dalla pioggia e l’alta velocità facevano perdere al pilota il controllo del mezzo, che rovinava a terra, fuoriuscendo dalla carreggiata, per cui gli aggressori erano costretti ad allontanarsi a piedi, per le campagne. L’immediata battuta svolta dalle pattuglie dell’Arma confluite numerose in zona permetteva di rintracciare poco dopo, presso la stazione ferroviaria di Spinetta Marengo(AL), sporco di terra e fradicio di pioggia, GIACOBBE Vittorio Ippolito: l’uomo, recentemente convertito alla fede islamica, nativo di Gioia Tauro(RC) ma da tempo residente in nord Italia, è già noto alle FF.OO. Contestualmente, gli investigatori identificavano anche il secondo componente del “commando” in SORRENTINO Vito, siciliano trentanovenne, da tempo residente nel bresciano, gravato da numerosi pregiudizi di polizia che, per sottrarsi alla cattura, riparava nelle campagne di Calatafimi(TP), nei pressi dell’area archeologica di Segesta, proprio nelle terre di elezione del super boss Matteo MESSINA DENARO: lì, il fuggitivo poteva contare sulla protezione omertosa del numeroso nucleo famigliare d’origine, e, in particolare, di un nipote, pastore trentaquattrenne, presso la cui masseria, in contrada Rocche, è stato effettivamente localizzato dopo un servizio di appostamento notturno. Il giovane “custode” del SORRENTINO appartiene ad una famiglia già assurta, nell’agosto del 2014, agli onori della cronaca, quando il padre, Salvatore LI BASSI, allevatore cinquantottenne, pregiudicato, venne arrestato dai Carabinieri di Trapani che nell’occasione gli sequestrarono in Calatafimi, contrada Bernardo, la più grande piantagione di canapa indiana mai scoperta in Sicilia: 15mila metri quadrati di terra dove venivano coltivate in maniera intensiva e crescevano rigogliose 35mila piante di canapa, alte da un metro a due metri e mezzo, pronte già all’espianto, che, una volta immesse sul mercato, avrebbero fruttato la somma astronomica di 35 milioni di euro. Al momento del blitz, SORRENTINO ha comunque tentato la fuga, desistendo solo quando si è visto circondato dai Carabinieri: all’atto del rintraccio, l’uomo esibiva una fisionomia molto diversa dalle foto segnaletiche, presentando, contrariamente alle sue abitudini, capelli tagliati corti “ad arte”, inoltre evidenziava una ferita all’occhio destro, procuratasi accidentalmente in Alessandria subito dopo l’agguato, durante le fasi concitate della fuga. SORRENTINO è stato arrestato con le accuse, in concorso con GIACOBBE Vittorio Ippolito, di tentato omicidio, tentata estorsione, porto e detenzione illegale d’arma, ed è stato associato alla casa circondariale di Trapani: alla base del gesto, condotto in “stile mafioso”, e finalizzato a “far abbassare la cresta” alla vittima, motivi di interesse, riconducibili ad un credito insoluto che un fratello del SORRENTINO asseritamente vanterebbe nei confronti dell’imprenditore oggetto dell’agguato per alcuni lavori edili effettuati in passato.
|
Il direttore generale Areu, incontra il Presidente ANAS Lombardia e il Presidente della consulta Nazionale per definirà l´offerta formativa sanità 2024
In data odierna il Presidente ANAS Lombardia nella persona della Dott.ssa Anna Lo Bosco e il Presidente della consulta nazionale Giuseppe Coniglio, so...
Leggi tutto |
|
A.N.A.S Nazionale e FITA Sicilia vi invitano all´evento conclusivo del progetto "Fuori dagli Schermi"
Giovedì 16 maggio presso i Teatro Savio di Palermo, a partire dalle ore 10:30, si terrà l´evento conclusivo del progetto "Fuori d...
Leggi tutto |
|
Cefra: la presidenza regionale Lombardia convoca le associate ANAS
Il presidente ANAS Regionale Lombardia ha convocato per oggi alle ore 16:00 un´assemblea, alla quale parteciperanno tutte le associate, per pre...
Leggi tutto |
|
Bagheria, Conferenza: Di “donne” e di “miti”. Una storia per immagini
Si terrà sabato 16 marzo 2024 alle ore 17,30 presso la Sede di BCsicilia – Dimora Storica Mineo – Cirrincione in Via Sant’Elia, 5 a Bagheria la...
Leggi tutto |
|
Ecco “Pedagogia Interiore” il rivoluzionario metodo educativo per una scuola nuova, il nuovo libro della prof.ssa Mariangela di Pasquale
“Dicono che il primo amore non si scorda mai. Credo che sia così anche per un insegnante appassionato che conosce la sua prima classe. E&...
Leggi tutto |
|
Parte da Napoli la prima data dello spettacolo “L’infinito dei campi di Grano” di Roberto Michelangelo Giordi, con la regia di Giancarlo Moretti
È edito da Mariù edizioni, il libro scritto da Roberto Michelangelo Giordi da cui è tratto lo spettacolo “L’infinito dei campi di grano”...
Leggi tutto |
|