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Inserita in Cronaca il 09/05/2016
da REDAZIONE REGIONALE
INFERMIERI, ORA FANNO RICORSO ALLA CORTE EUROPEA
Cresce il disagio giovanile a Trapani, così come su tutto il territorio nazionale. Il lavoro, nonostante si dica essere in ripresa, non c´è. O almeno, ci sono quelli che un tempo venivano chiamati "lavoretti" anche in un tono un po´ dispregiativo. Purtroppo però oggi come oggi ci si deve accontentare anche di quelli, come lavorare nei call center, sottopagati e in una condizione di precariato all´ennesima potenza. Pensare di mettere su famiglia, andare a viver da soli, affrontare le spese dell’acquisto di una casa senza uno stipendio che garantisca un minimo di stabilità è praticamente impossibile.
Eppure c´è chi sta passando un momento peggiore, come chi il lavoro lo aveva e lo ha perso, e magari ha già anche una famiglia da mantenere e non sa come fare a pagare un mutuo o semplicemente le utenze domestiche o a fare la spesa settimanale, e ritrovarsi addirittura con le carte di credito bloccate (approfondimenti su http://www.cartedipagamento.com/carta-credito-rifiutata.htm). In mezzo a tutto questo caos, altre bandiere si agitano alla ricerca del rispetto dei propri diritti. Questo è il caso dell´iniziativa intrapresa dal Nursind, il sindacato delle professioni infermieristiche che sta combattendo proprio in questi giorni per cercare di vincere un ricorso presentato alla Corte Europea dei Diritti dell´Uomo.
Quello che si cerca di ottenere, sono state raccolte oltre 27 mila firme, è il riconoscimento di un indennizzo per gli anni in cui il contratto nazionale è stato bloccato, vale a dire dal 2010 al 2015, per un totale di 5 anni. A sentire la parte lesa, sarebbero stati perpetrati dei veri soprusi violando la Convenzione per la salvaguardia di quelli che sono i diritti dell´uomo. Nella fattispecie ci si riferisce al blocco e al congelamento degli stipendi , creando danni notevoli non solo a breve termine, ma anche nel lungo termine, a chi spera di ottenere una pensione e che in questo caso sarà tanto minore quanto sarà minore la retribuzione. Si capisce quindi che quell´ammanco di stipendi per 5 lunghi anni cagionerà gravi danni a chi dovrà beneficiare della pensione.
Insomma, che il lavoro ci sia o non ci sia, quando non viene retribuito come dovrebbe, a rimetterci sono sempre i lavoratori, dai più giovani, che vorrebbero emanciparsi dalle famiglie d´origine, a chi, meno giovane, la famiglia non riesce a mantenerla.
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