Inserita in Politica il 05/02/2016
da REDAZIONE REGIONALE
REVOCA DELLE FREQUENZE TELEVISIVE IN SICILIA, M5S: UN PROVVEDIMENTO INSENSATO, INTERFERIVANO SOLO SULLA CARTA CON QUELLE MALTESI
Il deputato 5Stelle Mangiacavallo si rivolge alle TV colpite dalla revoca: “Non mollate, il diritto ad una informazione libera passa per tutte quelle piccole realtà che riescono a sopravvivere senza piegarsi ai poteri forti”. Palermo, 5 febbraio 2016 - E´ datato 2 Febbraio 2016 il provvedimento di revoca delle frequenze televisive presenti nella Regione siciliana ed interferenti, sulla carta, con quelle maltesi. Tali frequenze erano state assegnate e vendute a piccole emittenti locali che, a seguito del passaggio al digitale terrestre, avevano dovuto sopportare anche i costi di adeguamento degli impianti senza ricevere alcun ristoro economico. “A nome di tutto il gruppo parlamentare del M5S all´ARS, massima solidarietà a tutte le 20 emittenti locali coinvolte dalla determina del MISE di qualche giorno fa – dichiara Matteo Mangiacavallo, deputato regionale – chiedendo loro di non mollare, soprattutto di fronte alle scelte di un governo che vorrebbe scambiare professionalità, passione e libertà di informazione con un piatto di lenticchie. Dal canto nostro rinnoviamo l´impegno di fare la nostra parte. Il diritto ad una informazione libera passa principalmente per tutte quelle piccole realtà che riescono a sopravvivere senza piegarsi ad un potere che abbiamo visto, in questo caso più che in altri, è gestito da un governo incapace di trovare soluzioni alternative”. “Soluzioni che potevano e dovevano essere trovate – continua Mangiacavallo – ancor prima di questa determina. Bastava e basterebbe rivedere tutti quegli spazi sovradimensionati assegnati, ad esempio, a tutte le aziende di portata nazionale che attualmente non vengono utilizzati. Ma ancor prima, a nostro modesto avviso, andavano contestate e verificate le presunte “interferenze” denunciate dai Paesi limitrofi. Malta, giusto per citare la diretta “concorrente” delle frequenze siciliane, è raggiunta soltanto da emittenti che utilizzano il ripetitore di Monte Lauro – Buccheri, nel siracusano, per cui è incomprensibile il taglio orizzontale della “linea spezzata” 2014 del MISE che coinvolge anche il trapanese e l´agrigentino. Le tre emittenti in provincia di Agrigento che si sono viste soffiare le frequenze sotto il naso, RMK, Studio 98 e AG.TV, difficilmente potrebbero portare il loro segnale fino a Malta”. “Ma questi sono aspetti secondari di una vicenda paradossale – conclude il deputato del M5S – in cui lo Stato commette l´errore di vendere frequenze televisive che in breve tempo sono diventate inutilizzabili e, invece che metterci una pezza, fa pagare questo errore ai cittadini. Ci auguriamo che il paventato “bavaglio” a TeleJato, poi fortunatamente scongiurato, non debba concretizzarsi altrove, in una Sicilia in cui scarseggia il lavoro e dove il governo taglia quello che rimane”. Maria Chiara Graziano ARS GRUPPO M5S UFFICIO STAMPA
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