Inserita in Politica il 04/02/2016
da REDAZIONE REGIONALE
RETE WEB - FUSIONI E ACQUISIZIONI: UNA VIA PER L’INTERNAZIONALIZZAZIONE BANCARIA
Fino ad oggi, gli intermediari finanziari hanno cercato di avviare progetti d’internazionalizzazione avvalendosi principalmente delle tre modalità tradizionali che consistono nella creazione di succursali, uffici di rappresentanza o sussidiarie nei paesi d’interesse. Tuttavia, i principali cambiamenti del mercato, dovuti alla crisi finanziaria, hanno spinto gli operatori ad attuare alcune operazioni di finanza straordinaria per avviare processi di diversificazione territoriale. A tal proposito, le operazioni di fusione e acquisizione (M&A) potrebbero assumere un ruolo crescente nei processi d’internazionalizzazione economica. Dall’analisi degli indici che rappresentano il valore delle operazioni di finanza straordinaria in USA (e.g. MAATUS – Index), si rileva un trend crescente a partire dal 2014 ad oggi. Infatti, si consideri che qualora le condizioni economiche interne ed esterne risultassero limitanti alla crescita aziendale, le imprese potrebbero valutare positivamente di attuare dei processi di M&A poiché permetterebbero sia di espandere i propri mercati di business, avviando processi d’internazionalizzazione, sia il trasferimento di know-how per facilitare anzitempo l’implementazione delle migliori prassi operative, con conseguenti vantaggi competitivi nei mercati di riferimento. Tale orientamento sembra ravvisabile anche nel settore finanziario che rappresenta il polmone esterno a sostegno della crescita del settore produttivo. Se da un lato, la crisi finanziaria sembra avere spinto gli intermediari finanziari ad avviare processi d’internazionalizzazione cercando la riduzione dei costi e l’aumento dell’efficienza all’estero, dall’altro, ha spinto gli intermediari finanziari più prudenti a mantenere livelli estremamente alti di liquidità sostenendo un costo-opportunità molto elevato. Durante la crisi finanziaria le M&A non sono state tuttavia sfruttate per avviare processi d’internazionalizzazione bancaria, ma sono state utilizzate principalmente per ridurre il numero degli intermediari finanziari, c.d. processo di concentrazione. Proprio dall’analisi degli indici di finanza straordinaria si nota un’inversione di tale trend poiché gli intermediari finanziari, avendo ritrovato la fiducia nel mercato, stanno avviando dei progetti di ricerca per individuare nuove nicchie di business, lontane dai mercati di riferimento. Infatti, i nuovi segmenti di mercato permetterebbero agli intermediari finanziari sia di sfruttare vantaggi burocratici, fiscali e normativi del paese di origine, sia di investire il surplus di liquidità riducendo il costo-opportunità e beneficiando altresì della diversificazione geografica del rischio.
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