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Inserita in Politica il 30/11/2015 da REDAZIONE REGIONALE

DIARIO LIBERAL DI ROBERTO TUMBARELLO, SETTIMANA DI LUNEDÌ 30 NOVEMBRE

DIARIO
La cecità degli USA è inquietante
Le vittime russe non si piangono. Soprattutto su aerei che esplodono. Nessuna pietà. Anzi, è colpa loro. È la visione americana della politica estera. Danno ragione a chi spara, credendoli alleati. Non distinguono i nemici dai falsi amici. La CIA ha la visione capovolta della politica. Si è fermata ai tempi della guerra fredda. Un difetto visivo o neurologico? La stupidità è sempre imbarazzante. Nemico non è Assad, che protegge gli interessi occidentali. Amica non è la Turchia, infido membro della Nato. Holland miope, va da Obama. Siamo anche noi suoi ammiratori. Ma purtroppo costretti a simpatizzare con Putin. Frequenta male, ma ha le idee più chiare. La guerra costa 50 milioni al giorno. Cioè due milioni di euro l’ora. Mentre un italiano su quattro vive al di sotto della soglia di povertà. Chissà i francesi. Sei milioni hanno un’alimentazione insufficiente. Se ricominciamo a combattere qualcuno si arricchirà ma moltissimi patiranno la fame. Certo, siamo solidali con le vittime, ma fino a un certo punto. I nostri figli suggeriscono di non reagire. Noi non c’entriamo. Siamo sempre stati ospitali e generosi con tutti. Non è un conflitto di religione ma di rancore e vendetta. Ci volevano gli attentati per capire che non si possono abolire le intercettazioni. Il terrorismo è la spina nel fianco della corruzione. Ora per le comunicazioni riservate i criminali dovranno tornare ai piccioni viaggiatori.

Il piccolo elemosiniere
Si avvicina una scadenza elettorale. Il governo è il primo a scendere in campo. La campagna si apre con 500 euro ai diciottenni nati nel 2016. Sono 550 mila. Niente a chi 18 anni li ha compiuti quest’anno. Il voto di scambio ci costerà 250 milioni. Ma senza garanzie. Molti voteranno ugualmente per il M5S. Se probi, si asterranno. Il principio è sempre lo stesso, come pure il suggeritore. Furbizia, corruzione e un pizzico di ignoranza. Anzi, due. Era più evoluto Lauro, 60 anni fa. Dava un paio di scarpe a chi si diceva monarchico. In due rate. Una alla vigilia del voto, l’altra se il risultato era positivo. Diffidenti anche nel far west. Si strappava la banconota da 100 dollari. Metà alla stipula del contratto e l’altra a esecuzione avvenuta. Purtroppo, non c’è mai un investimento produttivo. Ci vorrebbe qualche idea. Per ora mancano pensatori e costruttori. Abbiamo solo burattini e qualche ladruncolo. Ci sono anche gli apprendisti. Ma anche loro sono più bravi nel gioco delle tre carte. Ecco perché non c’è sviluppo sociale né economico. Il solito illusionismo che da 20 anni produce degrado. A noi va bene così. La dignità non frutta. Continuiamo ad applaudire chi ci prende in giro. Il 50% degli italiani, disgustati, non votano. Potrebbero coalizzarsi. Peggio per loro. Così, decidono i mediocri. Si stanno riproducendo come topi. Tanto, se va male, saranno i primi ad abbandonare la nave.

Arriva la giustizia fai da te
Come mai tanti ergastolani riescono a evadere? Chi dall’ospedale, disarmando i secondini. Alcuni addirittura due volte. Si fanno riprendere per scommettere col compagno di cella che ci riusciranno di nuovo. Ad arrestarli definitivamente pensano i cittadini, uccidendoli. Non si fanno prigionieri, né ci sono feriti. Come nei campi tedeschi chi tentava la fuga. Sono tutti tiratori scelti. Mica imbranati come gli agenti. Chi viene espulso, rientra dopo 24 ore. L’Italia è il paradiso della criminalità. Che è quasi tutta europea. Ma, razzisti e stupidi come siamo, diffidiamo dei migranti. Quando non sanno che cosa rubare, vanno in un museo. Quasi incustoditi. Forse qualche complicità interna. Sono 600 ogni anno i furti d’opere d’arte. A Castelvecchio, a guardia di Tintoretto, Mantegna, Pisanello, Rubens, c’è un vigilante – soldi sprecati – e la cassiera. Erano professionisti. Lo dice Tosi per giustificare la negligenza. Bastava, però, un boy scout. Finalmente il governo stanzia un miliardo per la sicurezza. In realtà, si finanzia solo l’industria bellica. Si potrebbero costruire carceri, assumere altro personale, dotare di benzina le pantere ferme in garage, educare gli italiani. Invece, andranno ai produttori di armi. I delinquenti sono liberi di scorrazzare di casa in casa. Ogni tanto, qualche sfortunato si imbatte in un inquilino armato. Ma è un rischio minimo. Per ora si pensa al terrorismo, i ladri continuino pure indisturbati.

In Italia anche la democrazia è italiana
Sotto processo finiscono alcuni agenti e due funzionari. Complici forzati, eseguirono gli ordini. Infatti, furono promossi. Come sempre, responsabile è chi c’entra poco o per niente. Ponzio Pilato un giudice di pace. Donna e mamma come Alma Shalabayeva. Se n’è lavata le mani. I legali non denunciarono lo scandalo alla stampa. Lasciarono che l’aereo del dittatore kazako decollasse. Godevano di diritto di asilo lei e la figlia di sei anni. Ma furono ugualmente prelevate in casa e deportate. Sequestro di persona, sostiene la Cassazione. Andranno tutti sotto processo, tranne i mandanti. Vendettero la donna al suo persecutore. Responsabili prezzolati o solo compiacenti? Il ministro non ne sapeva nulla. Il Premier Letta era appena arrivato. Un complotto contro madre e figlia innocenti. La procura di Perugia indaga. Perché il capo di gabinetto del Viminale assunse tutte le responsabilità? Come mai si era sacrificato? Fu, poi, punito o risarcito? Anche questa inchiesta, come tutte le altre, finirà in una bolla di sapone. Le toghe sono rosse, nere o incolore, secondo l’esigenza.

C’è una scuola di riservatezza?
Grazie agli attentati in Francia, alcuni ministri hanno trovato il modo per apparire ogni giorno. Ci informano in dettaglio sulle misure di sicurezza che intendiamo prendere. In realtà, svelano le nostre strategie ai terroristi. Ma non se ne rendono conto. Ne parlano come di un antidoto contro lo stress. Li abbiamo delegati democraticamente. Le nostre vite sono affidate a questi sprovveduti. Senza TV nessuno dei tre esiste. Così combattono la supremazia di Salvini sullo schermo. Lui parla alla pancia degli elettori. Loro, poverini, non sanno cosa dire. Alfano lo insulta, ma poi, quando glielo ordineranno, dovrà votare per lui. La dignità non è un problema. I talk show stabiliscono le classifiche. Le scelte si fanno secondo l’audience e lo share. Chi fa più spettatori ha maggiore successo. Aumenta la pubblicità. L’incolumità del popolo non conta. Gli italiani hanno paura. Non dell’ISIS ma dei mediocri che ci governano. Anche dei loro complici che gestiscono le reti televisive. Secondo un detto siciliano del XIII secolo, è più pericoloso un cretino che un mafioso. Nessuno interviene. Né il garante né il padrone. Spariscono tutti quando non c’è da riscuotere applausi. Rimangono quei tre, che giocano alla politica. Pericolosi perché inadeguati.

Poi non avremo diritto di lamentarci
C’è chi si candida perché gli piace la gnocca. Ovviamente trova il partito che lo accoglie a braccia aperte. Incontrerà autorevoli affinità elettive. Magari lo faranno vice sindaco. Ha ucciso un rapinatore recidivo. È l’unico merito, ma in politica può essere utile. Porterà a Palazzo Marino i suoi rimorsi. D’altra parte alla Camera candidammo chi portava in parlamento la propria inesperienza. In Campania sarà prima o poi la volta di camorristi, in Sicilia di mafiosi, a Roma….ne abbiamo già visti di peggio. Chi li ha smascherati l’ha pagata cara. Così vota l’Italia da qualche anno. Col pensionato milanese finalmente uno pulito. Sfrutta solo il momento propizio per gli aterosclerotici. Infatti, seduce il leader. Tutto sommato, si accontenta di poco. Sesso e violenza sono un contributo culturale merita più del Consiglio comunale. Anziché musicisti, matematici, studiosi, uomini di cultura, adesso si cooptano nostalgici del sesso. Ecco la soluzione per uscire dal degrado. Ancora una volta l’Italia riparte dalla gnocca. Milano e dintorni ne sanno qualcosa.


 

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