Inserita in Politica il 05/11/2015
da REDAZIONE REGIONALE
IL COMUNE DI PACECO AMMESSO COME PARTE CIVILE IN DUE PROCESSI A CARICO DEI VERTICI DI AIMERI E SICILFERT
È stata ammessa la costituzione di parte civile del Comune di Paceco, in due distinti processi avviati al Palazzo di giustizia di Marsala, nei confronti dei vertici di Aimeri Ambiente e Sicilfert. Nel primo processo, dinanzi al Collegio del Tribunale di Marsala (presidente Gulotta), sono imputati per corruzione Salvatore Alestra (all’epoca direttore generale dell’ATO TP1) e Orazio Colimberti (direttore Area Sud di Aimeri Ambiente Srl). Colimberti deve rispondere anche di reati ambientali, con altri quattro imputati, referenti della Sicilfert Srl che gestisce un impianto di compostaggio: Salvatore Reina, Michele Foderà, Caterina Foderà e Pietro Foderà. Nell’udienza di ieri, sono state escluse alcune associazioni che avevano chiesto di costituirsi parte civile, mentre è stata ammessa la costituzione del Comune di Paceco, che, pertanto, parteciperà attivamente al processo con i Comuni di Erice e Marsala, l’Assessorato regionale e il Ministero dell’Ambiente. Dopo una richiesta di produzione di alcuni documenti da parte dell’accusa, tra i quali alcune intercettazioni del senatore Papania, i difensori hanno chiesto un termine per prendere visione degli atti. Il processo riprenderà il prossimo 20 novembre. Sempre ieri, presso la sezione penale del Tribunale monocratico di Marsala (giudice Giacalone), si è tenuta la prima udienza del processo a carico del solo Pietro Foderà, responsabile della Sicilfert Srl. I reati contestati sono truffa e falso materiale e ideologico. In questo caso, si sono costituti parti civili il Comune di Paceco e altri Comuni serviti da Aimeri Ambiente Srl. “Il procedimento scaturisce dalle indagini per reati ambientali contro Sicilfert oggetto del processo pendente presso il Collegio di Marsala, ma in questo – chiarisce l’avvocato Vincenzo Maltese che assiste il Comune di Paceco – i reati contestati al Foderà, riguardano la truffa e il falso materiale e ideologico, sostanzialmente per fatti riconducibili al periodo che va dal gennaio al maggio 2014, riguardanti l’alterata e/o la falsa misurazione dei rifiuti consegnati dai Comuni presso l’impianto gestito dalla società Sicilfert Srl, che avrebbero causato un danno diretto agli stessi Enti locali”. Preliminarmente, è stata chiesta la citazione del responsabile civile della Sicilfert Srl, ed il processo è stato rinviato al prossimo 18 novembre.
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