Inserita in Politica il 26/09/2015
da REDAZIONE REGIONALE
RETE STUDENTI: SEDICENNE DELLA PROVINCIA DI SIRACUSA SI SUICIDA, ENNESIMA VITTIMA DI UNA SOCIETÀ OMOFOBA. È ORA DI INTERVENIRE
Apprendiamo a mezzo stampa che nella giornata di ieri un ragazzo di 16 anni della provincia di Siracusa si è tolto la vita. Pare che questo gesto nasca dal fatto che lo studente sentiva di vivere in uno stato di emarginazione per via del suo orientamento sessuale e della sua condizione economica. Dichiara Alberto Irone, Portavoce nazionale della Rete degli studenti Medi: "La morte di Aleandro si aggiunge alla folta lista delle vittime di una società dove l´omofobia è ancora un cancro diffuso. Il fatto che un ragazzo non riesca a sentirsi accettato a causa del suo orientamento sessuale e che arrivi a suicidarsi per questo è grave e inaccettabile. Chiunque avesse contribuito ad alimentare il disagio interiore di questo ragazzo, va individuato e punito; ma le cause principali vanno individuate in una società chiusa dove il rispetto e l´inclusione degli altri altri non sono ancora un valore universale per tutti e un patrimonio culturale difeso e diffuso dalle Istituzioni con azioni concrete, strutturali ed efficaci." Anche lo stress dato dalla condizione economica della sua famiglia pare aver contribuito a questo gesto di disperazione. "Non è accettabile- continua Irone - che un ragazzo debba subire una simile pressione rispetto alla sua condizione economica, tale da portarlo ad uccidersi: la marginalizzazione sociale è una piaga che il nostro Stato non sta combattendo efficacemente." Conclude Irone: "Aleandro è innanzitutto vittima di un sistema che non comprende la gravità dell´omofobia. Le istituzioni, il Governo e il MIUR devono sapere che Aleandro è morto perché ancora oggi nelle scuole, negli ambienti familiari, nei luoghi d´incontro dei giovani si viene discriminati per l´orientamento sessuale, si viene privati della libertà di essere sé stessi, di autodeterminarsi. L´inserimento nella "Buona Scuola" dell´educazione alla parità tra i sessi e a tutte le discriminazioni come scelta facoltativa per la scuola non è neanche lontanamente una risposta sufficiente: serve una strategia nazionale seria, obbligatoria per tutte le scuole, in cui si prevedano programmi rivolti a studenti e insegnanti, di formazione, di conoscenza dell´altro, di insegnamento al rispetto dell´altro a prescindere dal sesso, dall´orientamento sessuale e dall´identità di genere. Il Governo deve agire subito e con forza per evitare che fatti simili non accadano mai più."
-- Rete degli Studenti Medi Sicilia
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