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Inserita in Cronaca il 13/06/2015
da REDAZIONE REGIONALE
TRENTO - CACCIA ALL´ORSO CHE HA AGGREDITO UN JOGGER
Il presidente della provincia di Trento “annuncia” un altro caso Daniza
Dopo l’aggressione di un orso a un jogger, Ugo Rossi ha firmato un´ordinanza che prevede l´identificazione del plantigrado, la sua cattura e imprigionamento a vita e anche un possibile abbattimento.
Nessuno tocchi l’orso. E’ ciò che ribatte Lega Nazionale per la Difesa del Cane all’ordinanza, emanata da Ugo Rossi, presidente della provincia autonoma di Trento, che contempla anche una sua eventuale uccisione, contro il plantigrado reo di aver assalito un jogger che correva nel bosco sopra Cadine (TN) procurandogli ferite guaribili in trenta giorni. LNDC, pur manifestando solidarietà all’escursionista, ritiene il provvedimento soltanto punitivo e promulgato ad hoc per “coprire” le carenze con cui la provincia ha gestito e continua a gestire tutto il progetto Life Ursus. Un progetto, ricordiamo, ideato oltre circa vent´anni fa per reintrodurre l´orso bruno nel Parco dell´Adamello Brenta e visto con favore dalla Provincia che lo ha sempre però messo in atto finalizzandolo soprattutto a percepire i lauti introiti elargiti dall’Unione Europea (parliamo di svariati milioni di euro) e a utilizzare i plantigradi come attrattiva turistica, trascurando invece in toto quelle che avrebbero dovuto essere fin dall´inizio due componenti indispensabili: il benessere animale e le problematiche legate alla convivenza animale selvatico/uomo.
Nemmeno la drammatica vicenda di Daniza e l’indignazione popolare per il suo decesso sono servite a far mutare politica alla giunta trentina e ad attivare le necessarie misure di prevenzione per scongiurare il pericolo di incidenti. Anzi, l’unica azione intrapresa è stata quella di aizzare la popolazione locale contro gli orsi. Infatti, il presidente Rossi afferma “prima viene la vita e la sicurezza delle persone e poi la conservazione della natura”, aggiungendo poi che esiste “la necessità di modificare alcune regole del progetto che non prevedeva un numero massimo. Noi stiamo chiedendo di definire modalità che vadano oltre a quelle che abbiamo per cercare di modificare ciò che è possibile, compreso la riduzione del numero degli orsi”. Stando a queste dichiarazioni, che LNDC disapprova, sembrerebbe proprio che ci sia una fremente volontà di scatenare una spietata caccia agli orsi, che peraltro sono sempre stati gli unici a pagare gli errori della politica e dell’incapacità umana di gestire ogni problematica di convivenza con l’ergastolo a vita o con la morte.
Michele Di Leva - Responsabile Caccia e Fauna selvatica LNDC
Fonte Lega del Cane
13 giugno 2015
Lega Nazionale per la Difesa del Cane - Ufficio Stampa
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