Inserita in Sport il 17/05/2015
da Gabriele Li Mandri
Il punto sulla 36esima di Serie A: due papere e un verdetto
Merito del Palermo, se questa settimana ha avuto alla fin fine un valore di classifica: i rosanero, con il gol di Vasquez, hanno condannato il Cagliari all’ultimo posto vacante per l’indesiderata retrocessione di categoria. Chi si aspettava il consueto biscotto all’italiana, s’è dovuto ricredere: il Palermo, pur senza un Dybala oramai quasi ufficialmente ceduto alla Juventus, non ha fatto sconti. Per la gioia dell’Atalanta che, nonostante l’imbarcata di gol presa dal Genoa, può mestamente festeggiare la salvezza.
Scontro di bassa classifica anche all’ora di pranzo: il Sassuolo del terribile trio Be-Za-San contro il Milan del terribile trio Fuori dall’Europa-Undicesimo posto-Costiamo 1 miliardo di euro. Bollino rosso e rischio intossicazione alimentare, le avvertenze per una visione consigliata solo agli adulti più temerari. E invece la partita è un autentico show della risata: ad aprire le danze, una grottesca parata di Diego Lopez in grado di riportare alla memoria i fasti del brasiliano Dida, con una palla innocua che gli filtra fra le gambe e rotola lemme lemme sulla linea, prima di essere recuperata dal portiere spagnolo con un capitombolo. Tutto molto bello, con l’arbitro di linea a mezzo metro che monitora la situazione immobile e taciturno come una statua di sale.
Dopo circa 20 secondi, ecco l’ufficialità dell’ennesimo gol fantasma regalato da questi inutili (e costosi) professionisti del pallone. Il resto è già storia: il raddoppio in fuorigioco, l’insperata rimonta milanista, rigori non dati, i soliti 2 espulsi in rossonero, la tripletta di Berardi. A fine partita Inzaghi, già abituato a non poter parlare di calcio giocato, solleverà leciti dubbi sul patentino di Guida. Ad ogni modo, il Sassuolo aggiunge l’ennesima tacca rossonera ed i milanisti proseguono sulla falsariga di una modella decaduta, di cui si parla più per le marchette che per le sfilate. Aspettando che qualche riccone straniero la sistemi una volta per tutte.
Weekend da Paperissima anche sull’altra sponda del Naviglio grazie ad Handanovic che, fra un rigore parato ed un altro, ama ogni tanto regalare sorrisi agli avversari: chiedere a Morata, autore di un gol che entrerà negli annali della Serie A con l’esultanza più lenta nella storia del calcio. Un derby d’Italia soporifero che non poteva che concludersi con un tiro a 2 all’ora, lo svenimento di Handanovic e l’allucinazione dell’attaccante spagnolo, la cui esultanza esploderà immotivata con la palla praticamente già a centrocampo.
Sorvolando sul perché riusciamo ancora a tollerare tutto questo, questa terzultima giornata lascia ancora apertissima la corsa all’Europa: Lazio e Roma proseguono la gara a chi si sorpassa più volte, mentre Napoli e Fiorentina (che giocheranno stasera contro Cesena e Parma) lotteranno per mantenere viva una speranza 3 posto e, sponda viola, per confermare l’Europa League. Ancora due giornate e mezzo per avere gli ultimi verdetti, spezzettate da qualche finale in giro per l’Italia e Berlino, poi sarà la meritatissima vacanza. Non vediamo l’ora.
Gabriele Li Mandri
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