Inserita in Sport il 20/03/2015
da Gabriele Li Mandri
Ritorno Ottavi di Europa League: e ne rimasero soltanto due
Com’era prevedibile dopo la disastrosa tornata delle gare d’andata degli Ottavi di Europa League, alla fine le italiane si sono più che dimezzate: delle cinque in corsa per un posto fra le migliori otto, ne sono rimaste soltanto due. Un po’ come nella saga di Highlander, le teste son cadute quasi tutte insieme, sotto le “sciabolate morbide” degli avversari stranieri.
Non è caduta quella di Benitez: al suo Napoli, zoppicante in campionato ma fiero condottiero in Europa, dopo il 3-1 contro la Dinamo Mosca è bastato un noioso 0-0 in Russia per portare a casa l’importantissima qualificazione ai quarti. Nonostante la traversa di Mertens ed il palo di Callejon, che potevano far presagire una sorte non propriamente favorevole, gli azzurri sono riusciti a non farsi saltare la “Mosca” al naso, portando a casa un risultato che fa morale e che permette di proseguire il sogno di una coppa europea che manca dal lontano 1988/89.
Non è andata così soft all’Inter, invece. Dopo il 3-1 subito dal Wolfsburg, per passare indenni sarebbe servito un miracolo a San Siro: quel miracolo ha evidentemente preferito restarsene a casa, con le babbucce ai piedi, a tifare i guantoni di capitan Benaglio, autore di tre paratone decisive. I nerazzurri non solo non sono riusciti a ribaltare il risultato dell’andata, ma hanno anche collezionato un brutto 1-2 in casa: il vantaggio di Caligiuri, pareggiato poi da Palacio, ha trovato la logica conclusione nel gol di Bendtner. Evidentemente è destino che gli ex della Juventus debbano per contratto rendere amara l’Europa delle concorrenti italiane.
Ne sa qualcosa il Torino che, contro lo Zenit, aveva subito all’andata il gol del 2-0 dell’ex bianconero Criscito: una rete che alla fine s’è rivelata decisiva per l’eliminazione. I granata infatti sono riusciti a vincere segnando al 90esimo con il falso difensore Glik: non abbastanza per proseguire ai quarti. In ogni caso i ragazzi di Ventura possono essere fieri di quanto fatto in Europa League: uscire a testa alta, però, significa sempre uscire.
E veniamo al top match del giovedì, quello che ha visto due italiane contendersi l’ultimo biglietto a disposizione per i quarti: Roma-Fiorentina. il pareggio per 1-1 all’andata aveva fatto sorridere i tifosi giallorossi, in virtù del gol segnato fuori casa: dopo 7 giorni, quel sorriso è diventato una boccaccia da cui escono insulti a profusione verso società e giocatori. I giallorossi sono ufficialmente in crisi nera: dopo l’addio allo scudetto ed il 2 posto a rischio, agli uomini di Garcia restava solamente l’Europa League per sperare in qualcosa. Dopo lo 0-3 subito all’Olimpico, tra l’altro da 3 difensori (Rodriguez, Alonso e Basanta), per i romanisti l’unica notte europea sarà la proverbiale notte fonda. La Fiorentina invece va avanti con pieno merito, nella speranza che, alla fine, l’unica a rimanere con la testa sulle spalle sarà proprio lei.
Gabriele Li Mandri
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