Inserita in Un caffè con... il 24/02/2021
da Cinzia Testa
La generazione Z: i nati tra il 1995 e il 2010
Generazione Z. Questo è il nome degli adolescenti di oggi. Quei ragazzi che sognano un mondo più pulito, senza inquinamento e pieno di verde. Quelli che provano ad abolire una bellezza dettata da stereotipi e canoni imposti da una società che sta stretta a tutti. Perché la bellezza esiste in tutti noi, si, ma in modo diverso. La ‘’gen z’’ è quella che combatte per l’uguaglianza, che combatte contro le discriminazioni di ogni genere e raggiungerà il suo obiettivo quando sarà arrivato il suo momento di comandare. Ma ogni moneta ha due facce.
‘’Non puoi postare questa foto’’, ’’Non pubblica mai storie, non avrà una vita sociale’’, ’’Ma come è vestita?’’, ‘’Guardalo, non uscirei mai con una persona del genere’’; gli adolescenti formano una grande e importante comunità che però, risulta intrisa di pregiudizi fino al midollo. I social sono la prima fonte di insicurezza di un teenager. Sia il proprio account che quello degli altri generano questo sentimento. I social possono essere usati per mandare un messaggio, ma non si fermeranno mai a questo. Sono la piattaforma di lancio verso la comunità sociale intorno a noi: amici, amici di amici, compagni di scuola e di classe. La rete di persone che ha accesso al nostro account è enorme e non si può sbagliare: anche la più piccola indiscrezione rimane nelle menti delle persone e, cosa ancora più grave, rimane sul web. Per quanto possono essere visti come uno strumento di valori, i social non lo sono più. Quanto può essere sana una situazione del genere?
Anche i teenagers delle vecchie generazioni avevano le loro insicurezze, ma se loro facevano uno sbaglio questo rimaneva privato. Se andavano al bar con qualcuno questo momento non otteneva 300 visualizzazioni e se guardavano un tramonto quest’ultimo non veniva valutato attraverso un numero di like, ma si mostrava, come un ricordo prezioso, agli amici, attraverso uno scatto di polaroid. Noi giovani non abbiamo mai conosciuto un mondo senza internet, dove le amicizie non iniziavano attraverso una tastiera o un doppio click su una foto. Le nuove generazioni sentono il bisogno di postare e condividere ogni momento della propria vita, nasce così il bisogno di essere apprezzati, di ricevere più like possibili e commenti positivi. I social e la tecnologia in generale offrono distrazioni immediate, che i teenager tendono a usare per reprimere le loro emozioni e le loro insicurezze nascondendosi dietro uno schermo, attraverso i social e i videogames. Ogni generazione ha avuto le proprie innovazioni e le proprie pecche, ma la generazione Z ha amplificato entrambe le parti. A favore di valori comunitari e sociali sono diminuiti i valori dell’intimità, della riservatezza, dei primi appuntamenti e la lista continua. L’unica cosa che rimane da vedere è il futuro di noi giovani, quanto, queste novità, abbiano infierito nella nostra trasformazione in adulti e se si sono rivelati cambiamenti positivi o spaventosamente negativi.
di Alice Trombino, Dario Pecoraro, Gabriele Lo Iacono, Riccardo Cannone.
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